Un sublime pettegolo Non è la prima volta che la voce di Orson Welles arriva a noi con ritardo esagerato. Nel 1968 Peter Bogdanovich gli fece una serie di interviste, le prime a Beverly Hills, poi in Messico e in Europa. Aveva intenzione di ricavarne un libro, come François Truffaut con Alfred Hitchcock. I nastri vennero trascritti e dimenticati in uno scatolone. L’intervistato cercava soldi per film che quasi mai riusciva a chiudere, campava facendo l’attore e incassava anticipi promettendo agli editori autobiografie. L’intervistatore ebbe il suo periodo d’oro, all’inizio degli anni 70, con “L’ultimo spettacolo”, “Ma papà ti manda sola?” e “Paper Moon”. Seguiti da tre disastri e dalla tragedia di Dorothy Stratten, ex playmate e sua amante, uccisa dal marito geloso dopo le riprese di “E tutti risero”. Mariarosa Mancuso 22 LUG 2013
Dio perdona, pagina 69 no Indaghiamo con il metodo suggerito da Marshall McLuhan, teorico della pagina 69. Una pagina abbastanza lontana dall’inizio, luogo dove lo scrittore mostra i muscoli e si esibisce (o almeno dovrebbe) Mariarosa Mancuso 04 LUG 2013